- Che valenza ha questo tuo nuovo lavoro in rapporto alla situazione presente, cioè come questa tua pratica può essere da te considerata un riflesso o meno di questo momento?
Ho trovato l’ispirazione per il mio progetto osservando i comportamenti sociali delle persone. Gli eventi generati dalla pandemia hanno dato conferma di alcune sensazioni già avvertite tempo fa: declino umano. La quarantena mi ha permesso di concretizzare alcune idee circa la realizzazione di un video di fantascienza girato come se fosse un documentario, con soggetto “l’evoluzione della specie”. L’indagine è focalizzata su un possibile passo avanti del genere umano, in un futuro vicino ho teorizzato che l’homo sapiens sarà rimpiazzato da una nuova specie. Ovviamente il mio intento “fantasy” è quello di ironizzare sulla condizione umana attuale. Le riprese sono in fase di realizzazione.
- Che cosa rappresenta, come si inserisce e come riconosci ciò che stai facendo all’interno del tuo percorso: è continuità , è revisione, è novità, è ritorno al passato, è innovazione. Quali sono le connessioni eventuali con il tuo lavoro precedente. Ci sono attinenze o referenti. Magari proprio un uso di materiali diversi, riscoperti, o di diverse tecniche, o diverse visioni concettuali?
L’imposizione della quarantena, quindi avere la certezza di trascorrere circa due mesi in isolamento, ha creato una parentesi temporale tale da poter stimolare la mia produzione artistica. Ho avuto modo di confrontarmi con la scultura e il video, riuscendo a innovare la mia ricerca con nuovi linguaggi. E questo è importante, dato che l’artista tende ad essere categorizzato, ovvero spesso si fossilizza sullo stesso linguaggio.
- Cosa pensi del tuo lavoro di oggi nel contesto che stiamo vivendo, in rapporto al presente e al più prossimo domani. In particolare cioè come pensi possa agire il tuo lavoro sull’oggi, ne vedi un’azione in rapporto a questo contesto particolare e magari anche alla realtà di esistenza modificata che sembra prospettarsi in futuro?
Credo che il mio progetto sia rivolto a tutti, è un lavoro di oggi per il domani. L’idea del mio lavoro è invitare a riflettere, iniziare a prendere coscienza circa la posizione dell’uomo. Una velata provocazione può essere uno strumento efficace. Nella mia mia ricerca, la luce e il tempo, sono usati come metafore che non portano immediatamente a comprendere ma a percepire.
- Che influenza ha avuto o potrebbe avere questo tuo lavoro sulla tua consapevolezza di essere artista in rapporto oltre al tuo privato contesto esistenziale, in rapporto con il mondo in generale?
Ho maturato nuovi atteggiamenti, sicuramente ho fatto dei passi avanti, vado meno veloce, penso più lentamente.
- Pensi che quello che stai facendo avrà dei risvolti concettuali ed operativi che resteranno dentro allo sviluppo del tuo lavoro artistico e in quali termini o sarà solo una parentesi?
Ci saranno dei risvolti concettuali. Sono in continua evoluzione, la mia ricerca artistica è lo specchio della mia “ricerca di vita” per dirla in maniera poetica.
Immagini dal video “No memory”
Giorgio Varvaro, nasce a Castelvetrano nel 1991, vive e lavora tra la Sicilia e il resto d’Italia. Nel 2015 presso “Accademia Italiana” (Nottingham Trent University) consegue la laurea triennale in “new media and photography”. I suoi primi lavori fotografici indagano il paesaggio, evocando la natura dell’uomo. Sperimenta e utilizza diversi sistemi fotografici, analogici e digitali. Progetta e costruisce un congegno per poter sviluppare autonomamente la pellicola fotografica. Successivamente la sua indagine si concentra sul concetto stesso del termine “fotografia” analizzando l’elemento chiave: la luce. I suoi lavori quindi iniziano ad abbracciare diverse discipline artistiche, come la video installazione, la performance e la scultura. Nel 2018 espone con un’installazione al “The summer show” Modena Fondazione fotografia Modena. Nel 2019 consegue “Master biennale di alta formazione sull’immagine contemporanea” presso Fondazione Fotografia Modena. Prende parte a importanti rassegne e conferma il suo potenziale artistico vincendo diversi premi. Si occupa di progettazione e realizzazione grafica per diverse aziende (LOGO, immagine coordinata ecc,). Nel 2020 avvia una “media agency” con altri professionisti per valorizzare l’immagine delle aziende.
CV: – 2015 Laurea triennale in “photography and new media” presso Accademia italiana (Firenze)/Nottingham Trent University; – 2019 Master Biennale di alta formazione sull’immagine contemporanea presso fondazione Modena arti visive; – 2019 Esposizione, installazione immagini “Esisto solo quando vengo colpito”, Modena; – 2019 Esposizione, installazione permanente, presso LA CODDART, Selinunte; – 2019 Esposizione immagini al “Gibellina Photoroad” per aver vinto nell’edizione precedente il premio miglior portfolio; – 2019 Residenza d’artista presso “Studiottantuno Contemporary Art Projects” Mantova, sul progetto “Metafotografare il Museo”; – 2019 Esposizione video/installazione “Tramonto a casa” con il collettivo “I Have Gota An Empty Space”, Modena; – 2019/2020 Esposizione, installazione, “Da luce a luce” presso Studiottantuno Contemporary Art Projects, Mantova; – 2020 Co-founder studio505; – 2020 Art Director studio505.