In relazione alla indagine sulla declinazione del tempo in arte di cui il centro culturale Studiottantuno Contemporary Art Projects ha proposto la mostra “Diari del tempo” di Carlo Bonfà, sarà presentata una performance di danza e musica in rapporto all’idea di tempo che mette in dialogo musica sperimentale contemporanea con riferimenti a Cage con il sistema rivoluzionario del coreografo Cunningham nella danza. ” Tempo indefinito” il titolo della esibizione del pianista Andrea Goretti e della danzatrice Maria Grazia Marrazzo. Composizioni musicali di Alessandro Boratti.
Tempo indefinito
Il progetto “Tempo indefinito” è una performance di musica e danza sperimentali che indaga la condizione dell’essere umano immerso nel fluire del tempo: un concetto tanto familiare quanto effimero e relativo. Gli eventi della vita in cui siamo immersi percorrono strade temporali che sono diverse per ogni individuo, eppure interconnesse. Tempo indefinito è una riflessione sul tempo in tutte le sue possibili sfaccettature, in cui il gesto sonoro e il gesto danzato si influenzano in un dialogo senza sosta: le mani del musicista inseguono i movimenti del corpo della danzatrice e viceversa, passando da momenti più definiti come schemi di possibile misurabilità del tempo stesso ad altri in cui prevale l’aleatorietà e cioè quel caso che ne evidenzia allo stesso tempo definisce la sua indeterminata inafferrabilità.
La musica esplora il paesaggio sonoro in tutte le possibili accezioni, includendo, secondo la lezione di Cage, rumori, voci, citazioni, atonalità e tonalità, e, soprattutto, il silenzio (“I materiali della musica sono il suono e il silenzio: integrarli significa comporre”).
La danza sperimenta il movimento puro, profondo ed intimo, basandosi sul concetto del coreografo Merce Cunningham “The only way to do it is to do it” (“L’unico modo per farlo è farlo”), esplorando lo spazio-tempo in relazione alla condizione dell’essere umano. Uno spazio aperto in cui luci e ombre si intrecciano regalandoci la transitorietà, il non finito, il possibile e l’impossibile.
Lo spettacolo si terrà il giorno domenica 17 ottobre alle ore 17, presso il giardino di Studiottantuno Contemporary Art Projects in via G. Romano N. 81 Mantova.
Andrea Goretti
Pianista
Classe 1990, intraprende gli studi musicali classici fino al conseguimento del Diploma di Pianoforte presso il Conservatorio di Parma nel 2013. Durante questo periodo di formazione classica, in particolare, col pianista Fabrizio Ottaviucci approfondisce lo studio del pianoforte preparato di John Cage e la musica di altri importanti compositori del Novecento, tra cui Giacinto Scelsi e Morton Feldman. Nel 2016 consegue il Diploma Accademico di primo livello in Pianoforte Jazz sotto la guida dei maestri Alberto Tacchini, Roberto Bonati e Roberto Dani con una tesi su John Taylor, e successivamente il Diploma Accademico di secondo in livello presso il Conservatorio di Milano sotto la guida di Umberto Petrin con una tesi su Carla Bley. Attualmente la sua attività musicale è incentrata sul linguaggio jazzistico e improvvisativo. A gennaio 2021 è uscito per l’etichetta Dodicilune il suo primo disco da solista “A Light in the Darkness”, lavoro che raccoglie una serie di improvvisazioni e composizioni originali in pianoforte solo, accompagnate da una poesia di Umberto Petrin scritta appositamente sulla musica del disco. È stato invitato da Stefano Zenni a presentare questo lavoro al Festival MetJazz 2021 “Il futuro del jazz italiano” – Teatro Metastasio di Prato (concerto registrato da RaiRadio3). A settembre 2021 è uscito per la Emme Record Label il suo secondo disco da leader col progetto “Unusual Trio”. Ha partecipato a diverse conduction, dirette dal compositore e contrabbassista Roberto Bonati (presso Teatro Regio di Parma – concerto pubblicato in DVD dalla etichetta Parma Frontiere Jazz –, Casa della Musica di Parma); ha arrangiato e interpretato, in pianoforte solo, le musiche del compositore mantovano Stefano Gueresi, partecipando alla registrazione del disco “Stefano Gueresi – Il Ricordo vol.2” (TRJ Records); suona regolarmente con diverse formazioni in festival internazionali di improvvisazione radicale (Oooh Festival, RARA Festival); ha intrapreso di recente un nuovo progetto in solitaria, “Silent Films Soundtrack”, in cui musica dal vivo, improvvisando, film muti di inizio ‘900 (come Il Gabinetto del Dottor Caligari, L’Inferno, Nosferatu). Per tre anni è stato attivo col progetto di teatro musicale Digitans (per due tastiere e voce, con musiche del compositore trentino Alessandro Boratti), risultato vincitore di una residenza artistica per il 460 Festival del Gran Paradiso.
Maria Grazia Marrazzo
Danzatrice
Performer
Nata a Sarno nel 1992, danzatrice laureata presso l’Accademia Nazionale di Danza, trova espressione su palcoscenici nazionali ed internazionali. Dal 2019 danza nella compagnia ANAM di Alisia Ialicicco portando in scena coreografie quali Ondanima, Ti prefiggi quando, Spazio Comune e Latte crudo in Teatro del Lazio, Molise, Abruzzo e Veneto. Danza all’Auditorium “Roffredo Caetani”, presso la Città dell’altra Economia. Danza “Charlot” per la compagnia “Karine Saporta” (Normandia), “Les 24 Preludes de Chopin” di Marie Chouinard per il Ravello Festival. Dal 2015 ad oggi collabora con il Teatro di Limosa (LT). Nel 2015 lavora per Tamara Cubas in “Multitud”. Danza “Except from Pslam” di Josè Lamon presso l’AND, presso lo GNAM di Roma, al Teatro Astra di Torino e per Roma for Dancing. Nello stesso anno danza Just Do It di Dino Verga presso lo GNAM e per Roma for Dancing. Nel 2014 ha danzato “Scramble” di Merce Cunningham a Roma e al Teatro Astra di Torino. Studia con docenti qualificati in Italia, Amsterdam e Parigi
Ingresso libero con green pass secondo la normativa vigente fino ad esaurimento posti. Chi volesse può prenotare alla email : manuela.zanelli@studiottantuno.eu
Per informazioni: manuela.zanelli@studiottantuno.eu